Nessuno più di te, figlio
Nessuno più di te, figlio,
è in grado di guardarmi.
Tu che apri gli occhi su una madre stanca
e riesci a perdonare le mie giornate no,
le volte che non riesco a starti accanto.
Nessuno più di te
conosce ciò che ho dentro.
Tu che traduci ogni mio gesto,
e sai di quando affondo nella malinconia
e non riesco ad essere presente.
Nessuno più di te, figlio,
riesce a ritrovarmi.
Conosci posti nel mio cuore nati con te,
plasmati dalla tua sostanza.
Lì solo tu sai rimanermi a fianco.
Nessuno più di te
riesce a consolarmi.
In te io mi sollevo
in un abbraccio estraneo a questa terra,
mi aggancio a un altro cielo,
alla tua voce che vibra
di letizia e vento.
Nessuno più di te
riesce ad accettarmi.
Tu vedi ogni mio sforzo,
per essere migliore
anche se riesco solo
a mettere da parte un altro sbaglio.
Nessuno più di te, figlio,
è in grado di salvarmi.
Sei tu a insegnarmi a vivere
di un ritmo naturale e attento.
E mentre corre il mondo,
dentro il tuo sguardo io riposo,
dentro il tuo sguardo io rallento.
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