Cirinbuchino e la scuola che non c’è
FAVOLE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

Si sente un po’ solo, Cirinbuchino.
Gli manca la scuola
ora che non c’è,
i suoi compagni, la maestra,
tutto quello che c’era
e ora dov’è?
In televisione parlano
di lezioni a distanza.
Ma senza un computer,
tanto lontana dal mondo
è la sua piccola stanza…
Si sente sconfortato,
Cirinbuchino.
I compiti che odiava fare,
ora che non ci sono più,
gli mancano anche quelli,
che dire di più?!
I suoi genitori
non eran preparati.
Per la tecnologia
sono assai negati!
Come mai faranno
a scaricare
tutti quelle schede,
tutti quei dati?
Pensa ai suoi compagni,
Cirinbuchino.
Gli sembra di vederli
correre in tutta fretta
E lui rimane fermo,
sembra una disdetta!
La rabbia lo afferra,
prima urla forte
e poi piange un po’ :
come farà ora
a imparare cose nuove?
come saprà
del perché e del come?
E allora il suo papà,
che fa il contadino,
gli dice:
«Non ti arrendere, Cirinbuchino!»
«Prendi i tuoi libri
dallo scaffale.
I compiti insieme a te
oggi voglio fare!
Impareremo insieme
le operazioni,
la grammatica, il dettato,
tutte le lezioni!»
Così, inizia a leggere una storia,
alla sua mamma e al suo papà
Cirinbuchino,
che pensano:
“Quante cose sa,
il nostro piccolino!”
Si stringono forte,
e tra una cosa appresa
e qualche errore,
stanno imparando insieme
che la lezione più grande
la fa l’amore.
A tutti quei bambini che non possono seguire lezioni a distanza. Che possano avere e sappiano dare,ogni giorno, lezioni d’amore.
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